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"Era una serata tra uno che scrive, io, e uno che canta, lui. E tutto andò dove le parole non avevano divisioni né limiti. Letteratura, musica, poesia, rock, capimmo che per noi era la medesima cosa: l'urlo verso quel cielo invernale. La serata finì in osteria, come si conviene ai poveri diavoli. Lì, tra quei tavoli, occhi negli occhi, vino nel vino, capii che Iob è prima di tutto un poeta. Prima dei lunghi capelli è poeta. Prima dei tatuaggi è poeta. Prima della voce profonda è poeta. Prima del suo corpo è poeta. Perché è poeta nell'anima. Mi parlò dei suoi versi e della sua musica, con lo stesso affetto con cui si parla dei figli. E capii che per lui non vi era divisione alcuna tra suono e parole. Per lui è tutta la stessa Vita. (...) Ora sono qui che tengo nelle mani la sua prima raccolta poetica. E la poesia non si spiega. Perché la poesia si legge e vi fa propria. O niente." (Massimiliano Santarossa - scrittore)